Un approccio microfluidico per rivalutare le strategie terapeutiche per la sindrome di Ehlers-Danlos vascolare da una prospettiva endoteliale – una dimostrazione di fattibilità

  • 1 Anni 2024/2025
  • 50.000€ Totale Fondi

Questo progetto è stato finanziato grazie al Bando Fall Seed Grant 2024 da Fondazione Telethon.

La sindrome di Ehlers-Danlos vascolare (vEDS) è un disturbo genetico causato da mutazioni nel gene che codifica per il collagene di tipo III, che porta a tessuti fragili e a un rischio maggiore di rotture arteriose, uterine e intestinali. Queste rotture e in particolare quelle arteriose, che si verificano quando la parete dell'arteria si indebolisce a causa della produzione difettosa di collagene III, sono la principale causa di morte nei pazienti con vEDS. Attualmente non esiste un trattamento specifico: in questo progetto, intendiamo intervenire sulle cellule endoteliali (EC) che rivestono le pareti arteriose come nuovo, potenziale, approccio terapeutico, dal momento che queste cellule sono più accessibili rispetto a quelle che producono il collagene (fibroblasti). L'idea è di rafforzare la resistenza dell'arteria alla pressione sanguigna migliorando il ruolo di supporto della membrana basale, indipendentemente dal collagene di tipo III. La membrana basale è una struttura sottile e densa che fornisce supporto e separazione tra le cellule endoteliali e il tessuto sottostante. Utilizzando una piattaforma microfluidica, l'obiettivo è identificare i componenti della membrana basale che possono aumentare la forza dell'arteria. L'inclusione di fibroblasti derivati dai pazienti nel sistema microfluidico proposto per replicare la patologia della vEDS e valutare la suscettibilità della parete arteriosa alla rottura potrebbe essere utilizzata come approccio di medicina personalizzata. Inoltre, le terapie future potrebbero comportare l'incremento dell'espressione delle proteine della membrana basale nelle EC per compensare il rafforzamento delle pareti arteriose nei pazienti con vEDS.

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